Pagine

mercoledì 11 aprile 2012

Il mistero del divano onnivoro

È impossibile resistere al fascino di un divano. Soprattutto se lo si guarda da seduti su di uno sgabello da più di quattro ore e venti, magari a casa di amici che hanno messo in loop il loro video delle vacanze estive a casa dei genitori di lei a Settimo Milanese, e magari con uno dei posti occupati dallo stesso lui della coppia ospitante che russa in maniera ignorante e strafottente già da quattro minuti dopo l'inizio del video.

Per chi ancora lo ignora, il divano non è solo amico dell'uomo: tocca non abbassare mai la guardia poiché la sua natura è ben diversa.

Ci sono diverse denunce di smarrimento che al loro interno contengono cose tipo "dopo essermi alzato/a dal divano".

Con la sua proprietà di fagocitare qualsiasi cosa sfugga all'attenzione dell'individuo che ci si siede, il divano costituisce uno dei maggiori pericoli per portafogli, telefoni cellulari, telecomandi, palloncini-scherzo che fanno il rumore di scorreggia, animali domestici (gatti, scarafaggi e formiche, Carlo Conti, ...), accendini e pacchetti di sigarette, ... .

Una volta assorbiti tra gli spazi di interconnessione tra i cuscini, è difficilissimo tornare in possesso degli oggetti persi.

La scienza ad oggi non ha saputo dare delle risposte valide, quindi permane questo alone di mistero attorno al fatto che un oggetto rimane "a galla" di un divano e visibile, o nelle tasche di un indumento, fino a quando il proprietario o comunque chi vi è vicino presta una costante attenzione ad esso; pochi minuti di distrazione, come il farsi coinvolgere in un discorso o l'improvvisa attenzione a qualcosa in tv o la perdita di sensi da sonno o l'assentarsi mentalmente durante una fellatio (o molto più soventemente l'assentarsi per immaginarsela), causano irrimediabilmente l'ingestione di qualsiasi cosa si trova in prossimità del nostro confortevole amico (coloro che sono sul divano ed immaginano di ricevere una fellatio sul divano si vedranno meno gli oggetti sia nella realtà che nel sogno).

Un dato catastrofico viene fornito al termine del festival di SanRemo 2012, dove un mix di sonno da noia, discorsi da critico tuttologo e l'attimo della farfalla di Belen hanno causato danni incalcolabili.

Una buona notizia viene dal fatto che il divano ha un apparato digerente molto lento, per cui anche a distanza di ore, se non di giorni, gli oggetti possono essere ritrovati pressocché intatti, a patto di procedere con metodi invasivi.

Esistono documentari corredati di immagini raffiguranti individui in posa da vittoria accanto a enormi divani appesi ad un uncino e squartati, e per terra tutti gli oggetti, anche tra i più anomali, recuperati dalle sue viscere.

Imparentato con la famiglia dei divani e delle poltrone, c'è il sedile dell'automobile (nome scientifico stibadium iter). Possiede molte delle caratteristiche del sofà d'appartamento e ne condivide la stessa alimentazione. Diverso è il percorso che gli oggetti fanno nella deglutizione: finiscono sempre nello spazio tra esso e lo sportello, per poi terminare la corsa nello spazio più disgraziato sotto il sedile e in assoluto meno raggiungibile dalla mano umana.