Perché nel mondo civilizzato, nei condomini è quasi sempre fatto divieto di stendere i panni sul balcone? A meno che il balcone non si trovi sul lato interno, che non affaccia su una strada pubblica, è vietato. La motivazione è quasi sempre «poichè si incide negativamente sull'estetica ed il decoro dell'edificio». Ma chi l'ha deciso? Chi decide che oggettivamente i panni stesi siano brutti?
Potrei lontanamente capire se si tratta di una questione di abbinamento. «Non si possono stendere panni che non facciano pendat con la vernice esterna del palazzo», ha già un senso. «Il palazzo è di colore rosso, per cui sono ammessi indumenti dei colori bianco, giallo, magenta, amaranto, pescanoce con grado di maturità non superiore al 85%; i tessuti, nella versione bagnata, non devono superare il 5% di saturazione del colore». Se ad esempio stendi una camicia blu elettrico su un edificio verdone sei passibile di grosse cazziate nel cortile ad orari concordati.
Che poi io sono sempre dalla parte del consumatore e dico: ogni volta che succede una cosa del genere si va a prendere per orecchie il costruttore o colui che ha avuto la felice idea di colorare il palazzo di verdone. "Vedi?! Hai visto che succede? Maledetto! Che tu sia maledetto!" - "perdono!..." - "Zitto stronzo zitto ZITTO!!! ...te ne stai nel tuo bel palazzo bianco e arancione, mentre noi nell'inferno del dover tornare dal lavoro e aprire il cancelletto con lo sguardo basso! Attraversiamo il cortile con la mano a paraocchi. E sono decenni che non invito nessuno a casa mia, se non di sera con l'illuminazione stradale andata e un acquazzone della madonna che obbliga all'uso dell'ombrello inibitore dello sguardo sopra una certa altezza!" - "ma, ma io pensavo fosse carino..." - "un cazzo! carino un cazzo! Cos'hai addosso, un maglione verdone? No, è beidge! La tua auto, di che colore l'hai presa? Turchese, mica verdone! (...minchia, turchese davvero!) Quando qualcuno mi accompagna a casa mi faccio lasciare due isolati più in la" - "ma dove, vicino dove abita quello, il direttore de Il Giornale?" - "Sì, piuttosto che dire di abitare in un palazzo verdone, sì! ...razza d'imbecille!..."
E così tutte le volte che qualcuno stende qualcosa con un colore che non si accosta, finchè una buona volta non debbano intervenire i vigili del fuoco per sfondargli la porta di casa e la scientifica a fare rilievi sul corpo penzolante. E lì pure il classico detective figo da film che interviene sul posto dichiara al suo assistente "era un pezzo di merda, se lo meritava tutto. Non perdiamo tempo e pellicola, il caso è chiuso". Titoli di coda.
Si diceva, insomma, chi lo dice che il panno steso rovina l'estetica? Sogno tipo il centro di New York, con jeans e mutande appese sui grattacieli, questo è il mondo in cui voglio vivere. O il centro di Londra, lì tanto vanno già in giro con gli ombrelli, le gocce che precipitano dalla mutanda ancora sgommata al sesto lavaggio non può nuocere. O a Napoli... ok, qui la chiusa è scontata.
Io ci incentiverei proprio gli inquilini dei palazzi a farlo, a mo' di mostre. «I signori Martini esporranno dalle 18 di questa sera alle 18 di domani» e negli orari la calca sotto il tuo balcone, tutti a commentare il pantalone di velluto a costine strusciando pollice ed indice sotto il mento con fare da intellettuale, passando poi ai collant col buchetto sull'alluce del balcone di fronte. E intanto in casa "cara, dobbiamo trovare un'idea per domani. Cosa esponiamo, dai, ci vuole qualcosa di originale" - "non lo so... un calzino bianco mio ed uno marrone tuo, lancia un messaggio" - "grande, cara, sei un genio. Posso tornare a dormire nel letto? ...Ok ok, non lo dico più. Tra i due ci mettiamo una scheda di rete con un cavo ethernet che lega i due, così fà pure arte contemporanea" - "Sì ma poi tutti indovinano che ci siamo conosciuti su adultfinder".
E' o no una bella idea? Nuove forme di turismo, etc. Io ci metterei il cartellone "No photo, please", che si sa, il flash a lungo andare danneggia le tinte (almeno sta cosa mi hanno detto in un museo. E forse quello lì che me l'ha detto sorride ancora al ricordo di aver detto una cosa simile a qualcuno che ci ha creduto). Ci sarebbero nuovi posti di lavoro, con ciceroni che accompagnano turisti spiegando la storia di ogni capo d'abbigliamento messo lì su, tramortito e sgocciolante, ognuno come un piccolo Mussolini raccontato in maniera sempre differente. "Questo body entrò in possesso di questa famiglia nel lontano 2002, era un po' più nero di come è ora. La signora lo indossa circa due giorni ogni settimana. Alcune vox populi raccontano che nel novembre 2004 gli è stata tagliata l'etichetta con le indicazioni di lavaggio, e da allora è cominciato un lento degrado ed una discesa verso il blu scuro, dal quale non si è più ripreso" e tutti "ah" "interessante" "mh!" "che storia triste!" "click" - "cazzo, cos'avevo detto?! niente foto! Vengo a mangiare a casa tua quando verrò licenziato? Ma che ti dice il cervello?!"; poi il solito che alza la mano "ho letto sull'opuscolo datoci che una volta la panciera della sig.ra Bonetti è andato a finire per strada ed un giovane di nome Damiano la colse e la riportò su..." - "sì, certo, è vero, ok. Ci stavo arrivando, calma".
Dai figo, no?
E comunque la parte di me complottista mi suggerisce che dietro certi divieti c'è sempre una imposizione o un patto segreto con, chessò, una multinazionale. In questo caso potrebbe esserci una specie di accordo tra i costruttori di asciugatrici e una associazione occulta di amministratori di condominio.
“ Inutile che fate quelle facce, io credo nell'esistenza di una setta di capocondomini e amministratori di condominio, i Sacri Impositori del Regime Condominiale, con a capo un «leader supremo di condominio», costituitasi con l'intento di amministrare il mondo (al primo punto dovrebbe esserci l'istallazione del citofono generale sulla luna col vialetto che porta ai vari citofoni di ogni nazione, sono tremendi) (iak! cazzata). Si riuniscono in incognito, mascherandosi con un grosso cappello fatto di capelli brizzolati con la riga al lato destro.
"dott. Cavallotti (per dire, un nome proprio da amministratore di condominio) Nostro Signore Leader Supremo di Condominio" - "Mi dica collega subalterno fratello Amministratore di condominio Paoletti" - "la Germania vorrebbe mettere le tende da sole" - "va bene, ma che siano a tinta con quelle della Danimarca". "Olanda, quelle piantine, perfavore". "Cina, basta rumori dagli scantinati la notte, il Messico si è lamentato". "Napoli, i panni dio cristo!!!".
Non c'è modo di distruggerli se non uno ma di una crudeltà inaudita, perché li farebbe morire dopo una lenta e atroce agonia: revocare licenze di excel. So di un commercialista a cui l'hanno fatto ed è stato ritrovato riverso per terra con la tastiera collegata ad un pc acceso col notepad e la calcolatrice di windows. Sono riusciti a tenerlo in vita tre settimane all'ospedale San Paolo, con l'openoffice, ma niente. E' morto di calcol... ops, scusate. ”
E quindi se non puoi stendere la tua roba fuori, ed hai un monolocale con 1,3x2,1mt rimanenti per passare e voltarti sul posto di 180° con agilità e cambiare direzione di marcia, o ballare come ballerebbe un Fassino sotto tranquillanti, e dunque non hai spazio per mettere uno stendino, tocca comprare l'asciugatrice, da posizionare sopra la lavatrice a sua volta sopra il frigorifero che sta sopra il televisore a schermo led ultrapiatto che sta sopra lo svuota-tasche bomboniera del matrimonio di zia Concetta, messo sopra il sofà (anch'esso ultrapiatto, girato su un fianco). "Ciao Erminio, vediamo da te la partita stasera?" - "Avevo pensato di starmene da solo. ...Ho della roba da asciugare. ...Non l'ho neanche lavata, ché ho sbagliato a posizionare la lavatrice e lo sportello si apre solo se lo svuotatasche è vuoto" - "E quindi?" - "non mi andava di riempirmi le tasche con le cose nello svuotatasche. E' una cosa insensata, viene a mancare l'utilità dell'oggetto. Diventerebbe un riempitasche, una cosa che non avrei mai in casa. E poi tutti i pantaloni che avevo erano nella lavatrice" -"E' creativo cambiare l'uso ad un oggetto fatto per qualcosa" - "Quindi quelle cose che faccio con le fettine di carne..." - "Eh?!... vabè, so cosa ti serve, uno svuota-svuotatasche".
Nessuno mi toglie dalla testa che questa cosa del divieto sia partita da una persona che aveva un odio verso il balcone con i panni stesi, e che poi abbia contagiato quartiere, concittadini, connazionali e poi altri popoli e civiltà. Un po' come fece Hitler con gli ebrei. Non so come sia possibile, immagino che se ci siano tanti traumi avuti da bambini che portano all'odio di qualcosa, può esistere anche questo. Magari questo aveva la madre che è stata colpita dalle gocce dei panni stesi al balcone sopra di lei ed è morta di cervicale dopo un'affannosa quanto inutile corsa in pronto soccorso. O forse aveva un padre che è morto mentre fumava affacciato alla ringhiera travolto dalla coperta di pelliccia di orso con l'orso ancora attaccato caduto alla signora di sopra mentre ci stava mettendo le mollettine. "Ops! Mi scusi tanto" e sua madre "Ma non vede? ha ammazzato mio marito! Come si permette, proprio a me poi! c'è una fila verticale di mariti che fumano al balcone..." - "Guardi non volevo, però occhio al lato positivo, adesso non deve far più scappare all'improvviso quel ragazzone nero che la viene a trombare ogni mattina alle 10:15. Quello che vende gli stendini porta a porta" - "cacchio, vero". Son traumi, son traumi.
La pupa e il secchione
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Si è dimesso Gennaro Sangiuliano. Ora avrà più tempo per leggere.
(Sangiuliano non legge romanzi: li ispira) Giorgia Meloni seccata per le
dimissioni di Sa...
2 mesi fa
genio!
RispondiEliminaWow una persona che probabilmente l'ha letto tutto senza annoiarsi, che bello! Grazie, sono commosso.
RispondiElimina:)
questa è l'origine del male assoluto...
RispondiEliminaprobabilmente con gli indiani d'america è andata così, con tutta quella storia dei messaggi di fumo eccetera...
troppo lungo.
RispondiEliminaha ragione lo slogan del blog, stavo quasi per morire. :(
Chiedo scusa :( . Ma lo rifarò ancora.
RispondiEliminaben gentile!
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