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giovedì 4 settembre 2014

Il Mistero dell'uomo col cappello

"Un altro incidente mortale nella notte tra sabato e domenica, un veicolo con a bordo 3 ragazzi tossici e ubriachi si è schiantato contro un albero. La colpa sembra ricadere tutta su di un auto che li precedeva, guidata da un uomo con un cappello"
Corriere del Mezzogiorno

"Vacanze di sangue per un'intera famiglia che viaggiava tranquillamente in senso contrario sull'autostrada A4 in direzione Brescia. Sembra che a causare il disastro sia stata un auto che precedeva quella della famiglia, guidata da un uomo col cappello e che ha imboccato l'autostrada a controsenso inducendo in errore anche il conducente della vettura dietro di sé"
Leggo


È tra i più classici degli incubi degli automobilisti. L'auto con alla guida l'uomo col cappello la si riconosce da lontano. Tipicamente si tratta di una utilitaria, viaggia ad una velocità max di 15 km/h su strada statale a due carreggiate, 12 km/h a singola carreggiata, 7,2 in città. Attraverso il lunotto è possibile vedere la sagoma scura dell'uomo con un cappello di circa 34cm di diametro; una specie di logo del Porto Sandeman ma di spalle e interrotto dallo schienale del sedile. Una delle peculiarità di questo mistero è che nessuno nel mondo ha mai visto frontalmente un auto guidata dall'uomo col cappello, se la si nota è perché ci è davanti che marcia nella stessa direzione.
L'immagine inquietante spesso non arriva subito, bensì quando determinati dettagli circa la condotta su strada fanno affiorare il dubbio che porta allo scrutare con più attenzione attraverso il lunotto della vettura davanti.
L'indicatore di direzione che rimane acceso potrebbe non essere una dimenticanza data dall'avanzata età del conducente col cappello; qualcuno ha motivo di credere che esso ha una funzione ipnotica verso il conducente vittima nell'auto seguente a perpretare condotta e azioni alla guida che normalmente non farebbe. E infatti non raramente si è saputo di gente che ha cominciato ad agitarsi, tentando invano di superare da entrambi i lati; ma è ormai noto che l'uomo che guida col cappello non si sposta mai tranne quando non si deve spostare, chiudendo casualmente proprio la traiettoria che si vuole intraprendere per superarlo.
Nella maggiorparte dei casi, in definitiva, la presenza di quest'auto davanti la nostra non porta a nulla di buono.

CREDENZE POPOLARI
In alcuni paesini del centrosud in una determinata notte d'inverno dell'anno si usa barricarsi in casa e costruire una sorta di altare davanti la porta, a forma di guardrail. Questo simboleggia la protezione verso la propria famiglia dall'anima inquieta dell'uomo col cappello alla guida di una antica utilitaria. In ogni luogo la prassi cambia seppur di poco, come cambia anche la leggenda che ne motiva l'usanza, che a grandi linee parla di un uomo che vendette l'anima al diavolo per un bel cappello, ma che lo stesso era maledetto da Satana e appena indossato spingeva l'uomo a mettersi alla guida di un'utilitaria (medievale, la leggenda risale al medio evo) per uccidere la gente che lo seguiva ignara.

TESTIMONIANZE
- Un elettrauto di Avezzano (AQ), mentre si dirigeva al lavoro, si è visto materializzarsi davanti una Hyundai Atos con alla guida la sagoma di un uomo con un enorme cappello che ha cominciato ad essere indeciso sul dove svoltare, facendo così uscire di strada l'elettrauto.

- Un muratore di Piccarello (GE) ha giurato di aver visto apparire dal nulla una Panda celeste davanti l'Audi dell'ingegner Domelli (ingegnere locale) mentre sfrecciava ad alta velocità, costringendolo a consumare una quantità pari a €27 di pneumatici e €13 di pastiglie freno. La panda è svanita nel nulla a frenata terminata. L'ingegnere locale Domelli è morto d'infarto subito dopo, dal meccanico-gommista-ortopedico del paese.

- Un famoso speleologo ha portato alla luce una scoperta a dir poco agghiacciante: sulla parete di una caverna, tra le incisioni tipiche dell'uomo in età paleolitica, c'è il disegno di una utilitaria col sedile conducente occupato da un uomo col cappello.

RIFERIMENTI MITOLOGICI
La leggenda potrebbe trarre origine ben oltre il medioevo, nella cultura classica: la divinità Hermes, con un cappello alato a larghe tese, era considerato accompagnatore di anime verso l'oltretomba (con l'appellativo di Piscopompo). Era anche il protettore dei mercanti, commercianti e affini.
 fonte: Loodijoy, studioso degli anni '60 che ha dedicato la propria vita al mistero dell'uomo che guida col cappello.

CONSIGLI
 Non è ancora chiaro il fine per cui questa presenza continui a mietere vittime ma bisogna evitare assolutamente una distanza inferiore ai 150 metri dall'utilitaria appena avvistata.
Anche se i notiziari sono pieni di notizie riguardanti gli avvistamenti di auto guidate da uomini col cappello e da incidenti causati da esse, va precisato che gli uomini col cappello alla guida originali sono di numero inferiore a quello che si pensa; di fatti accade sempre più soventemente che degli emuli indossino il cappello alla guida, specie come nuova moda tra i giovani, o come vestito di carnevale (cappello e auto fanno parte dell'abbigliamento). Il guaio è che per uno strano meccanismo di autoconvinzione, l'emulo che ha appena indossato il cappello si autoconvince di non sapere più guidare ma si ostina a volerlo fare. Alla luce di ciò risulta preoccupante la percentuale di giovani che alle uscite dalle discoteche si mette alla guida indossando il cappello. Le molteplici campagne pubblicitarie di sensibilizzazione circa l'autista designato che deve astenersi dal mettersi il cappello tutta la serata, hanno fatto poco finora.

Dal culto dell'uomo che guida col cappello sono nate diverse "confessioni", quindi si invita tutti a stare attenti anche alle seguenti arcinote categorie di automobilisti:
- la donna che si trucca allo specchietto
- l'uomo/donna al cellulare
- l'uomo/donna che twitta, posta status facebook, si fa i selfie con occhiali da sole, sguardo serio in avanti e spalla sinistra più sollevata con mano sinistra sulla parte ore 11 dello sterzo.
- l'uomo che fissa culi passeggianti sul marciappiede
- la donna

REAZIONI E PROVVEDIMENTI
Renzi: "Questo Governo vuole togliere il cappello a chi guida, è una priorità. Ce lo chiede l'Europa".

Papa Francesco: "Il vero cristiano non è colui che si toglie il cappello entrando in chiesa, ma sedendosi in macchina. L'uomo deve rinunciare al cappello, mezzo di Satana per impossessarsi della mente e creare il caos, il caos dei clacson. A Satana piacciono i clacson, è risaputo. Quello clericale invece è figo".


Enrique Peña Nieto, Presidente del Messico: "Proprio non capisco questo accanimento da parte del mondo contro i cappelli e gli uomini che guidano con essi".

FILMOGRAFIA
Assente. Tra le auto assassine protagoniste nei film non esistono utilitarie, e che uccidono precedendo la vittima. Nel 1972 Alfred Hitchcock stava per trattare l'argomento quando improvvisamente morì misteriosamente di vecchiaia nel 1980.

mercoledì 12 marzo 2014

Il Mistero delle luci che lampeggiano

Da sempre, tra i quesiti universali che ci poniamo, ce n'è uno che è stato scintilla per migliaia di ipotesi, teorie, leggende, opinioni. È il mistero delle luci che lampeggiano.

Un ex generale dell'esercito olandese, dichiarò che una sera, tornando a casa, si ritrovò davanti delle luci gialle lampeggianti. Questo si ripeté più volte e, pare, più che altro all'incrociare altre strade. Le luci rimanevano lì, guardando nello specchietto appurò che non lo seguivano. E quindi si pensa che esse non vogliono distruggerci.
Appena l'intervista a questo ex ufficiale andò in onda, in centinaia di migliaia hanno intasato i centralini telefonici del network e l'account di posta elettronica.
Si trattava di centinaia di migliaia di diverse testimonianze circa l'avvistamento di luci lampeggianti.

Chi giura di averne viste addirittura una trentina in sequenza, all'altezza di una curva mentre percorreva la autostrada A14 nei pressi di Pesaro (Italia).
Chi pare abbastanza convinto di averne vista una per pochissimi secondi in ufficio, mentre prendeva il caffé alle macchinette.
Chi non ricarica più le batterie dei suoi aggeggi elettronici per paura, perché gli succedeva di vederne una non appena eseguiva tale operazione.

 Un tale dal New Mexico dice di vederne tante, in cielo, di notte, che viaggiano forse a una decina di chilometri di altezza. Ma scavando nel suo passato hanno scoperto che una volta ha votato per Kerry, e quindi non gli hanno dato più credito.

Una signora di Milano continua a telefonare al 113 in continuazione ogni notte. Asserisce di vedere una luce rossa lampeggiante in alto, fissa sul quartiere Greco. Siccome al telefono sembra essere la voce di Sandro Ruotolo che imita la Sciarelli per scherzare, le viene sistematicamente consigliato di chiamare il 112. Ora ogni notte quindi, c'è un elicottero che sorvola la zona in tondo alla luce lampeggiante, che ancora sta cercando di capire cos'è.

L'apice del panico però, è arrivato quando un cittadino residente in un paesello del sud Italia ha postato su youtube le immagini di una strana automobile dalle fattezze uguali ad uno dei modelli noti al genere umano. Questa precedeva la direzione che stava per intraprendere con una luce lampeggiante arancione. Sotto il filmato sono stati scritti commenti da parte di numerosi cittadini soprattutto dal meridione, sbalorditi.

lunedì 5 novembre 2012

Il Mistero dei due anni dopo

Le incertezze del lungo cammino umano sono innumerevoli, l'unica vera certezza è che a tutto c'è una fine del periodo di garanzia.
Jacklyn Leopardi (parente)

     L'aspirapolvere, la macchinetta per il caffè espresso, l'automobile, il notebook, il condizionatore, il cellulare, la presa tripla, la lampadina... tutte cose che compri e in genere funzionano, finché c'è la garanzia. Guarda caso il primo giorno festivo dopo la scadenza, o comunque il sabato passate le ore 19:30, si rompono.
Ma perché? Com'è che fa uno strumento senza una coscienza a sapere quando ha la libertà di rompersi senza pesare sulla sua casa madre?

     Per dirne una, la mia auto è andata come un orologio per due anni, alle ore 18:25 del giorno della scadenza della garanzia il motore ha cominciato ad andare a tre cilindri (e ne aveva due). Alle 18:30 chiudeva l'officina, ce l'avevo  a 5 minuti ma per via del terzo cilindro che continuava a mettere zizzania tra gli altri due, ci ho messo 6 minuti e sono arrivato che il meccanico era già a casa sua, a 20km, seduto a cenare (a parte la estrema puntualità nel chiudere, delle attività del nord, la sua auto ha otto cilindri che però son cresciuti insieme). La casa costruttrice aveva sicuramente calcolato tutto.

    Anche il gatto mi si è rotto dopo due anni e un giorno, e me lo son dovuto tenere difettato (uno dei due occhi non riflette più quando gli faccio i fari in faccia, che è la cosa che più di tutte mi ha spinto a prendermi un gatto).

    Assai più curioso quando penso che una volta ho comprato un frullatore e, merito dell'esperienza, ho deciso di pagare quelle 30 euro in più per portare la garanzia a cinque anni. S'è rotto dopo due mesi. "Finalmente una volta posso ripararlo a spese del costruttore", mi dico. Ma le cose non capitano mai per caso: avevo perso lo scontrino. Oppure me l'hanno fatta, col vecchio trucco dello scontrino col filo di nylon.

    Forse solo una storia che mi raccontavano da bambino, pare che un mio lontano cugino riuscì a riparare il suo fornetto elettrico in garanzia. Forse per un difetto di fabbrica, non si ruppe il giorno dopo ma quello prima della scadenza. Ma passato qualche giorno l'aver spedito il prodotto con la sua bella cartolina della garanzia, una sera mentre rientrava fu raggiunto da raffiche di mitra davanti al suo portone. Ovviamente da un'alfetta in corsa, come da sparatoria standard dei tempi. I suoi assassini fecero perdere le loro tracce a piedi, ché dopo la sparatoria l'alfetta non partiva più, essendo fuori garanzia.

sabato 3 novembre 2012

TSHIHHH! (3)



     Scoop eccezionale quello dell'amico The Aubergine, che con questa sua foto aggiunge nuove teorie al mistero degli anziani che nuotano con gli occhiali scuri. E dunque, essi presidierebbero anche le piscine, oltre che spiagge, mari e oceani. Da rivedere totalmente la teoria secondo la quale non ne esisterebbero di acqua dolce.

(TSHIHHH!)

venerdì 2 novembre 2012

TSHIHHHH! (2)





Mi segnalano dalla Sicilia che qualche giorno fa è stato avvistato uno di quei misteriosi anziani che nuotano con gli occhiali scuri, nello Stretto di Messina. Un sostenitore de Se lo vedi poi muori, si è trovato al posto giusto e al momento giusto per immortalarlo. Lo ringraziamo, sperando che la smetta di cercarmi i soldi.
Ah dimenticavo: TSHIHHH!

(riferimento a questa cosa qui http://selovedipoimuori.blogspot.it/2011/09/so-cose.html )

sabato 18 agosto 2012

BlogAward 2012

Il Blog che se lo vedi poi muori concorre al premio come miglior blog 2012.

...

È bugia, era solo per immaginarvi dire "SEEEEEEE!!!"

giovedì 2 agosto 2012

TSHIHHH! (effetto audio)

In riferimento a queste rivelazioni

 TSHIHHH!


 TSHIHHH!



 TSHIHHH!



 TSHIHHH!








 TSHIHHH!